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Nuove normative sullo Svapo in Italia: cosa cambierà nel 2025

Se sei uno svapatore o ti occupi di vendita di prodotti per il vaping, avrai sicuramente sentito parlare delle possibili modifiche legislative che entreranno in vigore in Italia nel 2025. Ma di cosa si tratta esattamente? E soprattutto, come cambieranno le regole che riguardano il mondo delle sigarette elettroniche?

Le normative sullo svapo in Italia non sono mai state statiche. Nel corso degli anni, il settore ha affrontato continui aggiornamenti legislativi che hanno influenzato la vendita, il consumo e la tassazione dei prodotti. Il 2025 sembra destinato a segnare un’altra tappa importante in questa evoluzione, con un focus particolare su salute pubblica, regolamentazione fiscale e protezione dei giovani.

In questo articolo, analizzeremo dettagliatamente cosa è previsto, quali saranno gli impatti su consumatori e rivenditori, e come queste normative si confrontano con quelle di altri paesi europei.

L’importanza delle normative sullo svapo

Le leggi che regolano il vaping non servono solo a definire cosa si può o non si può fare, ma hanno anche un obiettivo più ampio: bilanciare innovazione, libertà individuale e salute pubblica. Il vaping è stato spesso visto come un’alternativa al fumo tradizionale, con il potenziale di ridurre i rischi per la salute. Tuttavia, senza una regolamentazione adeguata, potrebbe esporre i consumatori a prodotti di bassa qualità o ad un uso improprio, soprattutto tra i giovani.

La situazione attuale delle normative sullo svapo in Italia

Cosa prevede la legge attuale?

Attualmente, il settore del vaping in Italia è regolato sia da normative europee che nazionali. In particolare, la Direttiva Europea sui Prodotti del Tabacco (TPD) stabilisce requisiti precisi per i dispositivi e i liquidi, come:

  • Limiti alla concentrazione di nicotina nei liquidi (20 mg/ml).
  • Restrizioni sul volume massimo delle cartucce e delle bottiglie di liquido.
  • Obblighi di etichettatura che includano avvertimenti sulla salute.

A livello nazionale, invece, l’Italia ha introdotto normative ancora più severe, come la tassazione dei liquidi con e senza nicotina, il divieto di vendita ai minori di 18 anni e restrizioni sulla pubblicità.

Chi regola il mercato del vaping in Italia?

La supervisione del settore è affidata all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), che si occupa di vigilare sul rispetto delle leggi, gestire la tassazione dei prodotti e contrastare il mercato illecito.

Limiti di età e divieti di utilizzo

Le sigarette elettroniche sono vietate ai minorenni, sia per l’acquisto che per l’utilizzo. Inoltre, in alcune regioni italiane, è vietato svapare nei luoghi pubblici, come scuole e ospedali, in linea con le restrizioni già in vigore per le sigarette tradizionali.

Le modifiche previste per il 2025

Il 2025 sarà un anno cruciale per il settore del vaping in Italia, con l’entrata in vigore di nuove normative che cambieranno significativamente il modo in cui i prodotti per lo svapo vengono venduti e distribuiti. Tra i cambiamenti più rilevanti c’è la stretta sulla vendita di liquidi contenenti nicotina online, che segna un’importante svolta legislativa e potrebbe avere un impatto profondo su consumatori e rivenditori.

Stop alla vendita online di liquidi con nicotina

A partire dal 1° gennaio 2025, entrerà in vigore una norma che vieta completamente la vendita online di liquidi per sigarette elettroniche contenenti nicotina. Questo cambiamento è stato ufficializzato con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della modifica al decreto legislativo n. 6 del 12 gennaio 2016. La nuova regolamentazione specifica che sarà consentita la vendita online solo dei prodotti privi di nicotina, regolamentando invece con contrassegni speciali i liquidi senza nicotina e gli aromi, che potranno continuare a essere venduti a distanza solo attraverso rivenditori autorizzati con deposito fiscale.

Il testo aggiornato della legge recita:

“La vendita a distanza dei prodotti non contenenti nicotina indicati al comma 1-bis dell’articolo 62-quater del decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, effettuata nel territorio nazionale è consentita, secondo le modalità definite con determinazione del direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, solo ai soggetti che siano stati autorizzati alla istituzione e alla gestione di un deposito di prodotti liquidi da inalazione.”

Cosa significa questo per i consumatori?

Per chi utilizza liquidi con nicotina, questo cambiamento implica che dal 2025 non sarà più possibile acquistarli comodamente online. Gli utenti dovranno necessariamente rivolgersi a negozi fisici o canali autorizzati, aumentando probabilmente i tempi e i costi di acquisto.

Regolamentazione della vendita di liquidi senza nicotina

Per quanto riguarda i liquidi senza nicotina, la vendita online sarà ancora consentita, ma solo secondo precise modalità:

  1. I rivenditori dovranno essere autorizzati e in possesso di un deposito fiscale.
  2. Gli aromi e i liquidi senza nicotina saranno regolamentati con contrassegni specifici per garantire la loro tracciabilità.

Questa misura si pone l’obiettivo di combattere il mercato nero e migliorare la trasparenza, ma comporta ulteriori costi e burocrazia per i rivenditori.

Gli altri cambiamenti previsti per il 2025

Il 2025 porta con sé una serie di cambiamenti normativi per il settore del vaping, oltre al già discusso stop alla vendita online dei liquidi con nicotina. Ecco un approfondimento sulle altre principali modifiche che interesseranno il mercato delle sigarette elettroniche.

Incremento delle tasse sui liquidi per sigarette elettroniche

A partire dal 1° febbraio 2025, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha stabilito un aumento dell’imposta di consumo sui liquidi da inalazione e, per la prima volta, anche sugli aromi. Questo adeguamento è legato all’accisa sul tabacco, fissata a 163,15 euro per chilogrammo convenzionale, corrispondente a 0,16315 euro per sigaretta.

Considerando che un millilitro di liquido equivale a 5,63 sigarette, l’imposta è così determinata:

  • Prodotti contenenti nicotina: 0,146966 euro per millilitro (1,46966 euro per un flacone da 10 ml).
  • Prodotti senza nicotina e aromi: 0,101039 euro per millilitro (1,01039 euro per un flacone da 10 ml; 5,05195 euro per un flacone da 50 ml).

Nuovi obblighi di etichettatura e contrassegno

Un’altra importante novità riguarda le regole sull’etichettatura dei liquidi e degli aromi, già aggiornate a ottobre 2024 con l’introduzione di normative più stringenti. Secondo le nuove disposizioni, valide anche per il 2025:

  • Tutte le confezioni di liquidi e aromi dovranno riportare un contrassegno fiscale obbligatorio, che ne certifica la regolarità e ne garantisce la tracciabilità.
  • Le etichette devono includere informazioni chiare sulla composizione del prodotto, sulla concentrazione di nicotina (se presente) e sulla data di scadenza.
  • Sarà obbligatorio indicare anche le modalità di smaltimento corretto delle confezioni, in linea con le normative ambientali.

Questo aggiornamento, oltre a voler tutelare la trasparenza e la sicurezza per il consumatore, mira a combattere il fenomeno dei prodotti contraffatti, che rappresentano una minaccia sia per la salute che per il mercato legale. Tuttavia, l’adeguamento a queste nuove regole comporterà costi aggiuntivi per i produttori, che dovranno investire in sistemi di etichettatura conformi e certificati.

Scadenze per lo smaltimento dei vecchi prodotti

Con l’introduzione delle nuove normative sull’etichettatura, i rivenditori avranno tempo fino a giugno 2025 per smaltire eventuali scorte di liquidi e aromi che non soddisfano i nuovi requisiti. Dopo questa data, i prodotti non conformi non potranno più essere venduti, pena il rischio di sanzioni.

Questa disposizione è stata accolta con preoccupazione dai piccoli negozianti, che potrebbero trovarsi in difficoltà nel gestire il rinnovo degli inventari in così breve tempo. Tuttavia, il governo ritiene che questa misura sia essenziale per garantire la transizione a un mercato più regolamentato e sicuro per i consumatori.

Conclusione

Le normative sul vaping che entreranno in vigore nel 2025 segnano un’importante fase di trasformazione per il settore delle sigarette elettroniche in Italia. Con provvedimenti che includono il divieto di vendita online di liquidi contenenti nicotina, l’aumento delle accise e l’introduzione di requisiti più stringenti per l’etichettatura e la tracciabilità, il governo punta a ristrutturare il mercato in modo significativo.

La regolamentazione dei liquidi senza nicotina tramite contrassegni e la stretta sulla vendita online rappresentano novità che influiranno anche sul mercato e sulla distribuzione, incentivando l’acquisto presso canali fisici e autorizzati. Il settore dovrà affrontare questa fase di transizione con un’attenta pianificazione, tenendo conto di un quadro normativo in evoluzione e delle nuove opportunità che potrebbero emergere da un mercato sempre più regolamentato e trasparente.

Il 2025 sarà quindi un anno decisivo per il mondo del vaping in Italia. Rimanere informati sulle nuove regole, rispettare le scadenze e adeguarsi ai requisiti sarà fondamentale per navigare con successo in questa nuova fase.